Da: “Le sostanze”
Vengono qui proposti alcuni testi da “Le sostanze” di Alberto Casadei (Atelier 2011)
I
Aeroporto Charles De Gaulle (h. 16.50 del 20 marzo 2005)
Il varco è qui?
Montale
Improvvisamente vicina la ruota
coperta da metallo screpolato.
Le colonne blu AirFrance davanti
sarebbero simboli in un domani
senza uomini.
Passano invece a decine e
decine, lingue confuse, alto basso,
valigie di effetti
necessari.
Il varco per il check-in
è qui.
Le scarpe a punta nere strette
larghe classiche gommate
procedono inseguite tacchi alti fini
ruotine veloci wheel-drivers,
pronte allo scopo
pronte a girare.
Dunque non si può non
esistere. La punta testa di moro,
i pantaloni di lana spessa
antracite,
la polo nocciola mélange, la mano
il foglio la penna fracassata che
scrive, le dita strettamente,
non io.
II
Treno fermo al disco rosso della stazione di Pisa (h. 11.27 del 18 giugno 2005)
La donna col cappellino della Juventus
parla senza guardare nessuno
al cellulare dalle
connessioni infinite.
È stata
buttata fuori dalla realtà
della sua stanza in chat, ama
e odia il suo interlocutore
corrispondente virtuale.
Non le importa del caldo nella zona
tra le porte automatiche, già pronte
ad aprirsi, stipate di parole
incorrispondenti.
Fuori c’è erba alta verde
caotica ammassata nata
comunque, anche se la terra
s’è ingrigita, cemento, duro-
sasso, binario, traversine,
bulloni collocati da
mani umane
da poco.
Una farfalla vola lì,
bianca puntata di nero,
scompare, non cambiano
i bisogni primari, i desideri gelidi,
la stasi.
IV
San Gimignano, Museo “Raffaele De Grada” (h. 20.10 del 3 settembre 2005) –
Guardando Passage di Shirin Neshat
Il buco nero che ti avvolge
è corpi di donne che scavano.
La sequenza dei sassi è infinita,
lunga come una marcia di uomini
vivi, morto.
Adesso si potrebbe uscire dal mare
di pietra, ma solo pregando,
solo infinendo gli sforzi,
le mani delle donne, le dita
della bimba, i passi di
uomini verso
i sassi, le pietre.
I tagli di fuoco i corpi spegneranno.